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Giro di Sicilia | L’arrivo a Palermo, capoluogo della Sicilia

La seconda tappa del Giro di Sicilia, che ha avuto inizio presso Capo d’Orlando (clicca qui) si è appena conclusa nella antica città di Palermo, capoluogo della Sicilia. Manuel Belletti ha vinto in volata la seconda tappa davanti a Riccardo Stacchiotti, vincitore della prima tappa di ieri (clicca qui), e al colombiano Juan Molano.

Piazza Pretoria, Palermo.
Immagine dal web

Il centro siciliano, arrivo di prestigio per un giro che mancava da ben 42 anni, possiede una storia gloriosa e millenaria di cui ancora oggi rimane traccia.

Venne fondata dai Fenici, che la chiamarono probabilmente “ziz” (fiore). A partire dal V sec. a.C. subì una forte influenza greca ed infatti furono i naviganti ellenici ad attribuirle il nome antico di Palermo (gr. Πάνορμος, lat. Panormus). Tra il VIII ed il IV sec. a.C. la Sicilia fu teatro di aspre contese tra i Cartaginesi, che risiedevano a Palermo ed in generale nel suo territorio, ed i Greci delle colonie siciliane (Messina, Siracusa, Agrigento, Gela, Catania, Taormina ecc..). A Palermo infatti risiedettero sia l’esercito che le navi cartaginesi protagonisti di alcune violente guerre come come quelle del 480 a.C., del 406a.C. e del 391 a.C..

Dopo la breve occupazione di Pirro nel 276 a.C., il capoluogo venne conquistato, dopo un duro assedio, dai Romani. (254-253a.C.). Vari furono i vani tentativi di riconquista intrapresi dai Cartaginesi come, ad esempio,  quelli guidati da Asdrubale, Amilcare Barca ed Annibale.

Palermo continuò ad essere un centro ricco e florido anche durante la dominazione romana ed infatti la città fu dichiarata prima libera e immune e poi, sotto Augusto, dedotta in colonia.

Centro importante durante il periodo bizantino, fu però dopo la conquista islamica della Sicilia (827 d.C.) che Palermo riprese il suo antico splendore. Con queste parole, il Geografo arabo Idrisila descrive: Bella ed immensa città, il massimo e splendido soggiorno, Palermo ha edifici di tanta bellezza che i viaggiatori si mettono in cammino attratti dalla fama delle meraviglie che offre qui l’architettura, lo squisito lavoro, l’ornamento di tanti peregrini trovati dall’arte.

Palermo divenne il centro militare ed amministrativo dell’emirato arabo di Sicilia ed assunse il suo ruolo di Capitale. Questa città fu, a partire dal 1061, il principale obiettivo nelle mire espansionistiche dei Normanni. Questi, guidati da Ruggero I e Roberto il Giuscardo, infatti dopo la presa di Messina (Porta della Sicilia e chiave del Regno), si diressero proprio a Palermo, impadronendosene nel 1072.

Palazzo dei Normanni, immagine dal web

Già fiorente e rigogliosa, Palermo assunse maggior importanza, commerciale, politica e culturale, in particolare nel XIII sec. con Federico II di Hohenstaufen.

Durante il controllo angioino della Sicilia (dal 1266) invece l’asse politico e militare del regno si spostò verso Napoli, la nuova capitale, e la città decadde. Queste scelte politiche del governo francese portarono alla famosa rivolta dei Vespri siciliani (31 marzo 1282), favorendo la conquista del potere in Sicilia da parte degli Aragonesi. Questa fu un epoca di rinascita per la città di Palermo che acquisì indipendenza e piena autonomia amministrativa.

La città però, pur rimanendo il centro burocratico dell’isola nel XV sec., sotto il governo di Ferdinando I, perse nuovamente gran parte della sua prosperità economica. Tale crisi si protrasse durante tutta la dominazione spagnola, ed infatti tra il XVI ed il XVIII sec. riuscì a sopravvivere grazie agli aiuti delle altre cittàsiciliane. Questo è il periodo che vide nascere l’aspra contesa tra le città “gemelle” di Messina e Palermo per il ruolo di capitale. La condizione di Palermo migliorò, seppur senza raggiungere i fasti passati, sia sotto il dominio sabaudo (1711 -1718) sia durante la successiva dominazione austriaca (conclusasi con l’instaurazione della dinastia borbonica nel 1736).

Palermo in una rappresentazione medievale dall’alto

Durante il XIX sec. Palermo divenne il centro propulsivo di movimenti indipendentisti e furono infatti da qui che iniziarono i primi moti rivoluzionari, assumendo, dopo l’unità d’Italia il ruolo di Capoluogo della Regione Sicilia.

Rimangono ancora oggi tracce del suo glorioso passato come ad esempio le necropoli puniche (Caserma Tukory), le abitazioni romane (Pizza della Vittoria – Villa Bonanno), i Qanat di Palermo, ovvero l’Acquedotto arabo (Fondo “La vignicella” – Via G.LaLoggia c/o Ospedale L. Biondo), il Palazzo dei Normanni (antico Palazzo Reale ed odierna sede dell’Assemblea Regionale Siciliana), la Chiesa normanno-bizantina di Monreale, le mura cinquecentesche e molto altro. Palermo inoltre possiede uno dei più importanti musei archeologici d’Italia ovvero il “Museo Archeologico Regionale Salinas”.

 

 

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI 

 

– Idrisi, Libro del Re Ruggero, Umebrto Rizziano (trad. a cura di), Flaccovio Editore Palermo, 2008.

– Giuseppe Giarrizzo e Francesco Benigno, Storia della Sicilia, vol. 2, Bari-Roma, Laterza, 1999.

– Salvatore Tramontana, Il Mezzogiorno medievale. Normanni, svevi, angioini, aragonesi nei secoli XI-XV, Roma, Carrocci Editore, 2000.

– Hubert Houben, Normanni tra Nord e Sud. Immigrazione e acculturazione nel Medioevo, Roma, Di Renzo Editore, 2003.

– Denis Mack Smith, Storia della Sicilia medievale e moderna, traduzione di Lucia Biocca Marghieri, 9ª ed., Bari-Roma, Laterza, 2009 [1968].

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