Giro di Sicilia | La terza tappa si conclude nel Barocco di Ragusa
La terza tappa di oggi, Caltanissetta – Ragusa, regala un finale mozzafiato: il 21enne Brandon McNulty si inventa un’azione solitaria negli ultimi dieci chilometri, aggiudicandosi tappa e maglia.
Ragusa, che rappresenta la penultima tappa finale di questa XXIV edizione del Giro di Sicilia, è il comune più meridionale di Italia.
L’origine del nome Ragusa è di influenza bizantina e deriva da Ρογος, Rogos ovvero granaio, dovuto alla ricchezza agricola della zona. Durante la dominazione araba, il toponimo subì una variazione e diventò Rakkusa. Latinizzato in Ragusia sotto i Normanni, assume il nome odierno alla fine del XVIII secolo.
Le prime fasi di vita sono attestate durante la cultura di Castelluccio (XXIV – XVIII secolo a.C.). La città di Ragusa sembra identificarsi con l’antico insediamento di Hybla Heraia, ma la validità della tesi è tutt’ora da accertare.
Nel gennaio del 1693 un devastante terremoto distrusse l’antica città e causò la morte di metà dei suoi abitanti. La città, così come l’intero hinterland, fu interamente ricostruita rispettando lo stile dell’epoca, lo splendido Barocco che caratterizza il Val di Noto.
Tra le meraviglie architettoniche che Ragusa contiene, spicca la Cattedrale di San Giovanni Battista, una delle più grandi chiese della Sicilia. Curiosità: prima del terremoto sorgeva nella parte ovest, sotto le mura del castello.