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ATTUALITÀ | “Monuments Men”: la storia e il film di chi salvò l’arte dalle macerie

La seconda guerra mondiale non era ancora finita, anzi, quando nel 1943 l’allora presidente USA, Franklin Delano Roosvelt, istituì un nuovo corpo militare “speciale”. Armato si ma con obiettivi assai diversi da quelli dei corpi speciali tradizionali, venne chiamato MFAA (Monuments, Fine Arts and Archives) e si compose di oltre 100 tra esperti d’arte, collezionisti, direttori di musei, bibliotecari e architetti. Persone tutte che il destino – fortunatamente – aveva tenuto lontano dall’orrore dei campi di battaglia europei ma che risposero alla chiamata senza esitazione a fianco di quelle truppe che avrebbero liberato, una dopo l’altra, Napoli, Roma, Parigi, Amsterdam, e Bruxelles.

A questi uomini d’arte l’umanità deve tanto: la possibilità ancora oggi di poter ammirare opere di Donatello, Michelangelo, Raffello, Rembrandt, van Eyck e Vermeer, scoperti e salvati dalle bombe o dalla distruzione che Hitler sul finire del conflitto, prima di suicidarsi nel bunker di Berlino, aveva ordinato. Innumerevoli le missioni dalla Sicilia all’Olanda che hanno impegnato gli uomini della MFAA e che il film “Monuments Man” racconta magistralmente. Uscito nel 2014 prodotto e diretto da George Clooney (che è anche sceneggiatore), il film narra fedelmente alcune delle vicende della MFAA non senza prendersi qualche libertà (alcuni nomi dei protagonisti sono diversi da quelli reali).  Reale è Frank Stokes – interpretato da Clooney – ideatore del corpo speciale che nel film vede anche le interpretazioni di Matt Damon, Cate Blanchett e Bill Murray.

Protagonista indiscusso del film il Polittico dell’Agnello Mistico di Jan Van Eyck. Opera monumentale e capolavoro assoluto d’arte fiamminga dipinto tra il 1426 e il 1432 per la cattedrale di San Bavone a Gand. È proprio grazie agli uomini di Clooney – anzi di Stokes – che ancora oggi ognuno di noi può avere la possibilità di perdersi in quelle tavole rimaste proprio nella cattedrale di Gand. Tra le altre opere che appaiono nel film c’è anche la Madonna col Bambino di Michelangelo che i tedeschi avevo sottratto dalla chiesa di Nostra Signora a Bruges e nascosta in una miniera di rame (che si scoprirà essere una riserva aurea con oltre 100 tonnellate d’oro) con l’intento di distruggerla. Missione fallita – grazie al cielo – dei nazisti, compiuta invece dagli eroi della MFAA.

Insomma un film che offre un racconto preciso degli avvenimenti – come fa il libro omonimo di Robert Edsel da cui è tratto –  almeno di quelli avvenuti in Francia e in Belgio tra l’autunno del 1944 e l’inverno del 1945. La storia della MFAA, di Stokes e dei suoi, è molto più ampia e toccò profondamente anche le sorti di innumerevoli capolavori anche nel nostro paese (rimane l’amarezza di aver perso l’abbazia di Montecassino distrutta dai bombardamenti anglo americani durante l’avanzata della IV armata da Salerno a Roma).

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