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ARCHEOLOGIA SUBACQUEA | Il mare fonte di vita e cultura

Amando la cultura della nostra terra, non potevamo non dare uno sguardo, ampliando il nostro interesse, a quel “Blu” che avvolge l’amata isola; la finalità è quella di porre la conoscenza dei nostri fondali in termini di “musei naturali”, valorizzandoli affinché diventino un incentivo alla scoperta – e alla riscoperta – di queste meraviglie.

La Sicilia, bagnata da nord a sud da un velo di mare meraviglioso, presenta, in sé, un grande riscontro biologico ed ecologico di pluri-diversità autoctone e non, che enunceremo in breve. Le specie e i fondali, che si interscambiano, per struttura e conformità, lungo le coste siciliane, rappresentano uno dei più affascinanti “acquari naturali” del mondo.

I fondali siciliani danno riparo e vita a una miriade di specie acquatiche, le quali vivono, da sempre, come quel macro-organismo che lo compone. Quest’isola mediterranea, la più grande, è scenario dell’incontro di “due mari”, lo Ionio e il Tirreno, che si “fondono” nelle acque dello stretto di Messina, mitologicamente conosciuto come lo stretto di Scilla e Cariddi.

Oltre alla bellezza, che si rispecchia nelle loro cristallinità antistanti, queste coste rappresentano la giacenza storica di centinaia e migliaia di anni di cultura. Ciò fa sì che i fondali diventino dei musei non istituzionalizzati, i cui reperti sopravvivono in acqua anche grazie ai fattori chimici e fisici del mare. Tale rubrica ben si accosta agli obiettivi culturali dell’associazione Archeome, poiché affronterà tematiche che potrebbero condurre le persone a innamorarsi di questo meraviglioso ambiente, troppe volte sottovalutato e sfruttato. Obiettivo primario è, quindi, quello di  incrementare l’interesse e la salvaguardia dell’integrità dei suoi fondali e dei suoi tesori.

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