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ARCHEOLOGIA | Scoperti 20 sarcofagi inviolati nella Valle dei Re

Recentemente, il Ministero delle Antichità egiziano ha confermato il rinvenimento di scoperte tanto eccezionali da fornire un grandissimo apporto alle ricerche sull’affascinante e ancora misteriosa civiltà egiziana. Tra queste, vi è il ritrovamento di 20 sarcofagi a Luxor, l’antica Tebe, sulla riva ovest del Nilo, presso la famosa Valle dei Re.

Finora non sono molti i dettagli forniti da archeologi e Ministero; quello che sappiamo è che i reperti sono stati sepolti nella Necropoli di El-Asasif, a poca distanza dal Tempio funerario della regina/faraone Hatshepsut. Questa zona, utilizzata per oltre 500 anni come luogo di sepoltura, ha restituito numerosi altri reperti archeologici, alcuni in buone condizioni altri meno, ma ancora in fase di studio.  

Le analisi preliminari sembrerebbero ascrivere i sarcofagi ad un periodo compreso tra il XX e il IV secolo a.C., conosciuto come Terzo Periodo Intermedio. La sepoltura in sarcofagi di questo tipo era particolarmente diffusa in questo determinato momento storico, quando gli egiziani avevano rinunciato alle forme tombali più tradizionali. Un altro indizio a favore di questa ipotesi datazionale è il rinvenimento di altre bare di simile fattura all’interno di depositi databili allo stesso periodo.

Le bare, rinvenute in giacitura primaria, ossia nello stesso luogo e nello stesso modo in cui gli antichi egizi li avevano lasciati, sono state rinvenute intatte, sistemate su due piani, all’interno di un unico ambiente sepolcrale. Grazie al loro ottimo stato di conservazione si notano ancora i colori delle pitture e le incisioni che gli egizi usavano per decorare: lo studio di quest’ultime aiuterà gli egittologi a scoprire l’identità dei defunti.  

Nel complesso, si tratta di una scoperta così preziosa che ha meritato l’interessamento del ministro delle antichità Khaled Al-Anani in persona, accompagnato dal dottor Mustafa Waziri, il Segretario Generale del Consiglio Supremo delle Antichità. D’altronde, reperti di questo genere non possono che risollevare le sorti turistiche dell’Egitto, insolitamente avverse dopo il recente crollo delle visite a seguito degli attentati e di altre problematiche interne.

Ulteriori dettagli su questa eccezionale scoperta saranno rilasciati nell’ambito della conferenza stampa che il Ministero delle Antichità egiziano ha fissato per domani, 19 ottobre.

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