ARCHEOLOGIA | Le Terme di Caracalla, centro benessere dell’antichità
Le Terme di Caracalla o Antoniniane furono edificate dall’imperatore Caracalla sull’Aventino, tra il 212 e il 217 d.C., come dimostrano i bolli laterizi. Il recinto esterno fu, invece, opera di Elagabalo e Alessandro Severo. Grandiose e cariche di ornamenti preziosi, furono destinate al popolo dei vicini quartieri popolari della XII Regio e potevano contenere circa 1600 persone. Polemio Silvio, nel V secolo, le citava come una delle sette meraviglie di Roma.
Un complesso unico nel suo genere
Le terme erano uno dei luoghi d’intrattenimento preferiti dagli antichi Romani, dove curavano regolarmente la loro igiene e miglioravano le proprie relazioni sociali.
Dal punto di vista strutturale, esse si distinguevano dalle “grandi terme imperiali” (una tipologia edilizia assai diffusa, difatti, agli inizi del V secolo d.C., se ne contavano 856!) per una sostanziale novità: il nucleo termale vero e proprio è nettamente separato da tutti gli altri ambienti secondari e di servizio, cioè non balneari, che sono dislocati lungo tutto il recinto.
Nel vasto recinto occupato dalle Terme, i cittadini potevano non soltanto utilizzare i bagni pubblici, ma dedicare anche il loro tempo libero allo sport, alla lettura in biblioteca, a passeggiare fra i giardini o rendere omaggio al dio Mitra e ad altre divinità pagane visitando il tempio.
Le Terme di Caracalla sono una meraviglia architettonica e d’ingegneria, soprattutto se si valuta la loro data di costruzione, con il loro sistema di rifornimento d’acqua, così come di riscaldamento e di drenaggio. I forni a legna, alimentati dagli schiavi, servivano per riscaldare il suolo e le pareti delle terme, oltre all’acqua.
L’alimentazione acquea fu ottenuta da un ramo dell’Acqua Marcia: l’Acqua Antoniniana, acquedotto appositamente costruito nel 212 d.C. e potenziato con una nuova sorgente. Al riscaldamento dell’acqua provvedevano i focolari nei piani inferiori, gli ipocausti, che diffondevano aria calda nelle intercapedini sotto il pavimento, sostenuto da corti pilastri di mattoni. Rivestite di marmo e decorate con eccellenti opere d’arte, quelle di Caracalla furono le terme più sontuose costruite nell’antichità.
Il percorso termale
Si entrava nel corpo centrale dell’edificio da quattro porte sulla facciata nord-orientale. Sull’asse centrale si possono osservare in sequenza diversi ambienti: il calidarium, provvisto di una grande vasca circolare per immergersi nell’acqua calda; qui, per far assorbire dal corpo l’umidità dei vapori, ci si aspergeva la pelle con l’acqua e con un po’ di soda, utilizzata al posto del sapone, detergendosi con lo strigilis, un raschiatoio in metallo di forma arcuata adatto ad eliminare l’unto lasciato sulla pelle dalla combinazione di olii, unguenti e sudore.
Proseguendo vi era il tepidarium, dotato di vasche con acqua tiepida per abituare il corpo lentamente al cambio di temperatura, e il frigidarium. Questo salone basilicale (o sala fredda) è il punto focale del complesso. Qui si rinfrescava e rinvigoriva il corpo, immergendosi nelle quattro vasche di acqua fredda, poste agli angoli della sala, che doveva essere coperta. Infine, le natatio, dove si terminava il rito del bagno con un tuffo nella piscina d’acqua freddissima.
Ai lati di questo asse centrale sono disposti simmetricamente attorno alle due palestre altri ambienti. Tutte le sale erano particolarmente curate e gli spazi erano valorizzati con pavimentazioni in mosaico, pareti rivestite di stucchi, marmi policromi e, soprattutto, centinaia di statue che decoravano tutte le stanze. Talvolta si creavano anche effetti particolari. I mosaici, ad esempio, spesso rivestivano l’interno e il fondo delle vasche, magari con raffigurazioni di pesci e animali marini che il movimento dell’acqua faceva sembrare vivi!