APPROFONDIMENTO | L’azzurro, il colore della Nazionale Italiana di Calcio
In questo clima di ritrovata normalità, tutta l’Italia è riunita davanti agli schermi per tifare la nostra nazionale, i nostri Azzurri. Vi siete mai chiesti perché il colore che rappresenta l’Italia nello sport è l’azzurro? E sapevate che la maglia azzurra è stata indossata per la prima volta proprio dalla Nazionale Italiana di Calcio? L’azzurro, però, non è stato l’unico colore indossato dai calciatori. Nell’attesa della sfida tra Italia e Belgio, oggi 2 luglio 2021, ripercorriamo alcune tappe importanti della storia della Nazionale Italiana.
L’esordio della Nazionale Italiana di Calcio
15 maggio 1910, sul campo da gioco dell’Arena di Milano è tutto pronto per la prima sfida della neonata Nazionale Italiana. Il primo avversario dell’Italia è proprio l’avversario per eccellenza, l’eterna rivale d’oltralpe: la Francia. Negli spogliatoi non ci sono calciatori professionisti, non i campioni di oggi, macchine fisicamente perfette cresciute a pane e pallone. Un meccanico della Fiat, un ragioniere e uno studente universitario: sono loro i primi a indossare la maglia della Nazionale Italiana, la maglia bianca. L’esordio della Nazionale, infatti, avviene con una maglia bianca decorata dallo stemma dei regnanti di allora, i Savoia. Il colore della divisa non ha un particolare significato, fu scelto il bianco perché non si era ancora giunti ad un accordo sul colore ufficiale da adottare. L’ Italia scende così per la prima volta in campo e batte la Francia, 6 a 2.
Un azzurro intenso per la maglia della Nazionale: il blu Savoia
È il 6 gennaio 1911 quando la Nazionale Italiana, guidata dal CT Umberto Meazza, torna nell’ Arena di Milano, questa volta contro l’Ungheria. Il colore della maglia è cambiato: si è giunti a un accordo. La maglia adesso è di un azzurro intenso, colore con un nome particolare: blu Savoia, in onore della famiglia reale. Quell’azzurro, infatti, rappresentava il colore della casata regnante fin dal 1360. Alcune ipotesi vedevano l’azzurro in onore dei cieli e dei mari italiani, ma, a riprova delle origini monarchiche della maglia, sul lato sinistro di ognuna venne cucita una croce bianca in campo rosso, la croce sabauda. Il colore bianco, con il quale aveva esordito la Nazionale, rimase come seconda divisa e continuò a essere utilizzato negli altri sport. L’azzurro, infatti, si estese a tutte le discipline sportive italiane soltanto nel 1932, durante i giochi della X Olimpiade.
Mussolini colora di nero la maglia della Nazionale
Nel 1927 la maglia azzurra subisce una modifica. Accanto alla croce sabauda viene cucito un nuovo simbolo: il fascio littorio, per volontà di Benito Mussolini. Dopo il bronzo conquistato alle Olimpiadi di Amsterdam, nel 1934 l’Italia ospita i mondiali di calcio e sono proprio gli azzurri, quell’anno, a vincere la coppa del mondo. Quattro anni dopo, nel 1938, è la Francia a ospitare la terza edizione dei mondiali di calcio. Proprio a oltralpe si scrive una pagina nera del calcio italiano, nera in tutti i sensi. Il 12 giugno 1938, la Nazionale Italiana sfida quella Francese. Ma a scendere in campo, a Marsiglia, non sono gli Azzurri, non questa volta. Per la prima e unica volta, la Nazionale Italiana scende in campo con la maglia nera, pura propaganda fascista. Al saluto romano, fatto dai giocatori prima della partita, il pubblico risponde con i fischi. Nonostante il ritorno all’azzurro nelle partite successive, la Nazionale di quell’anno non suscita la simpatia del pubblico, in nessuna occasione. Ma se pensate che questo abbia demoralizzato i giocatori sbagliate, perché, anche quell’anno, l’Italia il mondiale lo vince!
Nasce la Repubblica, ma la maglia resta azzurra
1947, l’anno del cambiamento in Italia. Non c’è più la monarchia, non c’è più nemmeno la dittatura fascista. Ma una cosa è rimasta: la maglia azzurra. Solo che adesso sul lato sinistro non c’è più la croce sabauda e nemmeno il fascio littorio, sulla maglia della Nazionale adesso è cucito lo scudetto tricolore: è nata la Repubblica Italiana. Sullo scudetto tricolore, oggi, troviamo quattro stelle, simbolo dei quattro mondiali vinti nella storia della Nazionale. In Europa solo la Germania può vantare un simile primato.