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ACCADDE OGGI | Nasce Raffaello, il genio del Rinascimento

Ricorre oggi l’anniversario della nascita di uno dei più noti pittori e architetti del Rinascimento: Raffaello Sanzio, nato il 6 aprile 1483.

Il celebre artista venne affascinato, in giovane età, dalle abilità pittoriche di altri due esponenti di questo movimento artistico, cioè Michelangelo e Leonardo. Quando si fermò a Firenze, tra il 1504 e il 1508, riuscì a far proprie le tecniche di entrambi, guadagnandosi l’appellativo di genio del Rinascimento.

Autoritratto di Raffaello (Galleria degli Uffizi, Firenze, 1506)
La fama di Raffaello

Le cose vecchie di Masaccio, e quelle che vide nei lavori di Leonardo e Michelangelo lo fecero attendere maggiormente agli studi, e per conseguenza acquistarne miglioramento straordinario all’arte et alla sua maniera.

Con queste parole Giorgio Vasari, noto storico del Cinquecento, commenta le abilità del Sanzio, che in poco tempo diede prova di grande abilità pittorica e architettonica.

È considerato uno dei più grandi artisti di ogni tempo, per via delle numerose opere iconiche e per le modalità con cui esse vennero realizzate, oltre che per il prezioso aiuto di una bottega estremamente qualificata.

Autoritratto di Giorgio Vasari (Galleria degli Uffizi, Firenze, 1571-1574)

 

                                                                                                                  

L’influenza di Leonardo e Michelangelo in Raffaello

Tra le prime opere ammirate da Raffaello a Firenze, un posto di spicco occupa il cartone con la Madonna col Bambino, Sant’Anna e San Giovannino, esposto nel convento dei Servi. Anche se l’opera oggi è perduta, vi è un altro cartone, col nome identico, esposto alla National Gallery di Londra, che presenta le caratteristiche della pittura leonardesca: paesaggio montano e roccioso, disposizione piramidale delle figure e gestualità accentuata.

Raffaello conosceva quest’opera e ciò è evidente se si prende in considerazione uno dei suoi primi lavori del periodo fiorentino, cioè La Madonna del cardellino degli Uffizi, che prende il nome dall’uccellino tenuto in mano dal piccolo San Giovanni.

Il paesaggio alle spalle dei personaggi è umbro ed è caratterizzato dagli stessi elementi compositivi di Leonardo: struttura piramidale e attenzione ai gesti. A ciò si aggiunge, però, lo studio dell’altro manierista, Michelangelo, cui fanno pensare la testa di Maria, elegantemente staccata rispetto al corpo e le proporzioni di San Giovanni.

Madonna col Bambino, Sant’Anna e San Giovannino (National Gallery, Londra, 1497-1500)

 

La Madonna del cardellino (Galleria degli Uffizi, Firenze, 1506)
Raffaello e Fra Bartolomeo

Negli anni fiorentini, Raffaello ebbe numerosi scambi e contatti anche con il pittore e frate domenicano Fra Bartolomeo. Nello stesso anno 1507 in cui quest’ultimo otteneva il saldo per l’Apparizione della Vergine a San Bernardo per la Badia fiorentina, Raffaello firmava e datava la Deposizione Baglioni per la chiesa di San Francesco al Prato, a Perugia. Innegabili sono le uguaglianze tra i due dipinti: composizione bilanciata e attenzione verso il colore ricercato.

Apparizione della Vergine a San Bernardo (Galleria degli Uffizi, Firenze, 1504-1507)
Focus sulla tavola della Deposizione

La nota tavola, la Deposizione, venne commissionata a Raffaello da Atalanta Baglioni in memoria del figlio Grifonetto, morto a Perugia nel 1500. La sua morte è legata a faccende private e di affermazione dinastica.

Nel 1400 la famiglia Baglioni aveva imposto la sua signoria sulla città fiorentina, causando contrasti e malcontenti generali.

Il figlio di Atalanta aveva ordinato la morte di quasi tutti gli esponenti maschili della stessa famiglia, volendo accentrare tutto il potere nelle sue mani, lasciando in vita solo Giampaolo Baglioni, che, per vendetta, ordinò la sua morte sotto gli occhi attoniti della madre.

Il dipinto, che vuole alludere a questa tragica vicenda, si configura come il trasporto del corpo di Cristo dalla croce al sepolcro: si riconoscono, in lontananza, il monte Gòlgota e le sue croci.

L’abilità di Raffaello, in questo caso, è quella di unire, in un ossimoro, il sacro e il profano: associa la morte di un individuo crudele e spietato, come era il Baglioni, a quella del campione della fede cristiana e dell’amore incondizionato, Gesù Cristo.

Deposizione (Galleria Borghese, Roma, 1507)
Raffaello architetto

Celebre nella pittura, Raffaello fu anche un abile architetto, al punto da prendere parte all’ambizioso progetto del cantiere romano per eccellenza, la Basilica di San Pietro.

Egli diede un importantissimo contributo alla Basilica Vaticana, ripristinandone il corpo longitudinale da innestare sulla crociera avviata da Bramante.

In base a una pianta attribuita al Sanzio, la struttura dell’opera doveva prevedere la realizzazione di una navata con cinque campate, con navate laterali, da porre davanti allo spazio cupolato bramantesco, dei pilastri con doppie paraste e, infine, una facciata costituita da un ampio portico a due piani.

Il progetto, purtroppo, non andò a buon fine perché il successore di Raffaello, Antonio da Sangallo il Giovane, presentò in un memoriale tutti i difetti del piano del suo predecessore.

Pianta di Raffaello per la Basilica di San Pietro

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