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ABRUZZO | Il Museo Archeologico Nazionale di Campli (TE)

Campli è un comune italiano della provincia di Teramo, in Abruzzo. Dal 2018 la città è inclusa nel club dei “Borghi più belli d’Italia”

Nel paese si possono ammirare palazzi medievali e rinascimentali di grande bellezza, come il Palazzo Farnese, uno dei palazzi civici più antichi in Abruzzo, risalente al XIV secolo, un tempo Palazzo del Parlamento ed oggi sede del Municipio.

Il Palazzo è annesso all’antico convento di San Francesco, in cui ha sede il Museo Archeologico Nazionale di Campli, inaugurato nel 1989, per esporre e custodire i prestigiosi reperti della vicina necropoli protostorica di Campovalano, piccola frazione del comune camplese.

Le campagne di scavo iniziate nel 1967 hanno portato alla luce 610 sepolture risalenti all’età del bronzo fino ad arrivare alla romanizzazione, dal IX al III secolo a.C.

Il percorso espositivo si articola in tre sale principali, che ospitano più di 30 teche e vetrine contenenti oggetti appartenuti ai corredi funerari delle sepolture. Per mezzo di ricostruzioni grafiche ed ambientali, un percorso didattico illustra l’evoluzione del rito funerario presso un’etnia Pretuzia, di ambito culturale Medio – Adriatico o Piceno, intorno all’antica Interamnia Urbs, ossia Teramo. Con la scomparsa di questa civiltà l’area divenne di nuovo territorio agricolo – pastorale e presso i sepolcri venne edificata la chiesa di San Pietro Apostolo in Campovalano.

Il corredo funebre della prima fase è molto semplice, poiché caratterizzato dalla presenza di un solo oggetto decorativo posto sul torace dell’inumato. I monumenti funerari più antichi sono costituiti da grandi tumuli con circoli di pietre.

Nelle sepolture del VII – VI secolo a.C., periodo aureo della civiltà pretuzia, si assiste ad un cambiamento del sistema di sepoltura, con corredi arricchiti da armi oltre che da una grande varietà di vasellame, realizzato con tecniche varie tra cui quella etrusca, a simboleggiare il banchetto funebre. Tra questi spicca il ricco corredo di una giovane aristocratica, composto da numerosi e raffinati gioielli, come la preziosa collana di grani in lamina d’oro e i bracciali d’argento di tradizione celtica. Emblematica inoltre è la tomba n. 100, che per la grandezza, la monumentalità e la ricchezza del corredo lascia immaginare fosse quella di un personaggio d’alto rango sociale: accanto al sepolcro, inoltre, sono stati rinvenuti i resti di un carro da guerra o da parata.

Placca d’avorio

 

Dall’età Arcaica fino all’età della crisi, IV-III sec. a.C., si assiste gradualmente ad un generale impoverimento dei corredi e a tutte quelle trasformazioni culturali di transizione verso l’epoca classica – romana.

Il percorso espositivo:

  • Sezione di geologia, zoo-archeologia e vita quotidiana nei villaggi dell’età del Bronzo
  • Le Prime Sepolture a Campovalano (X-IX sec. a.C.)
  • I Segni della Ricchezza: Una Età d’Oro, la Tomba di un Capo (tomba n. 69)
  • I Figli dell’Aristocrazia: Un Giovane Principe (164); Il Modo e il Rito del Seppellire (122)
  • Ricostruzione della tomba n. 2: Il Sepolcro di un Re
  • Differenze Sociali: Il Ceto Medio (84); Un Corredo Principesco (115)
  • Aspetti di Vita Femminile: Il Corredo di una Madre (201)
  • Una Ricca Adolescente (127); La Sepoltura di una Bambina (214)
  • L’Età della Crisi (l’età ellenistica V-IV sec. a.C.): Le Ultime Testimonianze
  • Sezione Antropologica: Imparando dagli Scheletri; Antropologia Dentaria; Le Malattie
  • Spazio espositivo di aggiornamento: Il Lusso tra le Donne – La Tomba 319: Una Ricca Signora; La Tomba 604: Una giovane Principessa.

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